Rotazionid’iridi

Immagine

Iridi vividi bu,

 

ferro e rame misurano

 

in stadi e singhiozzi

ciò che ci separa,

tra te, me e lei,

l’ingorda assenza.

 

Talvolta sentirsi strappato,

vestimento d’Arlecchino

lacerato

dagli artigli del Tempo,

culicchia blu Urano

delle nostre paure.

Tamburellanti dita che,

in modo inaspettato,

cuciono assieme accordi di pensieri,

posati come noccioli di

ciliegie

sputati sul giardino, florido,

della mia giovinezza.

 

Tu non sei un fiore al

limitare del bosco,

ma il fungo che penetra

la terra odorosa,

dai il sapore al mio cammino

non ti colgo, ti nutro.

 

Appari ora,

pulsando pensieri rapidi,

come il fantasma meridiano,

apparizione di occhi e gambe,

pioppi digitali,

scalate ideali,

contenendo in te il libro mastro,

miniato,

del mio ruotare.

 

Canto per te la mia canzone,

a forza d’essere vento.

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